Pensieri

Forse la parte più intima del mio sito, mi permetterò qui di scrivere pensieri intimi, divertiti o malinconici, di colore o acidi, a seconda dell'umore del giorno e dell'attimo. Non esattamente un diario, forse meglio dire un luogo ove appoggiare alcuni post-it di me.


Pensieri

Un weekend a Maranello

Premessa: non è un pellegrinaggio alla Ferrari, anche se un pochino sì.

Parto venerdì perché devo incontrare per lavoro un mito di me bimbo: l'ingegner Forghieri che sarà l'ospite di Passione Engadina 2013, lo vedo a Formigine, sotto una pioggia battente, davanti ad un bel castello, in una cittadina indaffarata e piena di portici. Vado in un bar ad aspettarlo, è in ritardo. Osservo gente che fa l'aperitivo, ride, di ogni età, dai giovani (normale) ai medi (quasi normale) e gli anziani, tutti insieme appassionatamente. Poi entra un ragazzo con l'orecchino, un mazzo di undici rose bianche e urla ad una ragazza del servizio "Ti amooo" e la bacia davanti a tutti. Applausi a scena aperta. Poi arriva lui, l'icona di molte decadi Ferrari e negli occhi mi passano gli Autosprint degli anni '70.... che brivido.

Riprendo il viaggio mi aspettano per cena due loschi figuri: un quasi cugino Dedo e un caro uomo, Claudio. Vado prima all'albergo, un agriturismo da 100 euro a notte che vi potrebbe lasciare senza fiato, si chiama Opera 02. Splendido e la foto è quello che si vede da una delle 8 camere. Nel corridoio protette dal vetro e dal buio almeno 200 batterie di aceto balsamico che riposano placide. Vicino al parcheggio un laghetto e papere e anatre che vanno a spasso. Ripeto 100 euro prima colazione inclusa.

Arriva il quasi cugino e mi dice: " beh prima di andare a casa da Claudio andiamo alla Bolognina a Castelvetro ". Spiego: è una specie di ristorante in cui per oltre 20 anni chi andava lì a cena poteva spaccare i piatti e i bicchieri, orde di ragazzi a cantare, anche 500 per sera. Specialità del luogo. Paolo, un altro Paolo ci accoglie con i capelli così in piedi che pare avere messo le dita nella presa di corrente. E via che si inizia lambrusco e salame, e poi mica ti porto il pane, vai di tigelle calde. Io tento di dire fosse solo un aperitivo, ma niente. Poi mi dice se voglio dell'aceto balsamico e salgo di due piani che paiono due gironi infernali e vedo una batteria da sette pezzi di oltre 200 anni. Ma lui: " ascolta guarda che ne faccio uno speciale nella ceramica devi provarlo " e apre un tappo di un vaso. Mi chiedo come assaggiarlo ma rapidamente comprendo di dover ficcare l'indice dentro e via. Poche domande sull'igiene, molte per il paradiso del gusto provato. E intorno la gente ride, parla della crisi, della cassa integrazione, ma insomma davanti al cibo buono mica si fanno cattivi pensieri. E mio cugino non paga, l'amico Paolo urla, ma dai per un Lambrusco !

La cena prosegue normale e si va a nanna.

Mattina dopo caffé al Drake di Maranello e leggo un quotidiano da solo. Arriva una coppia sui 55 anni e discute animatamente se fare i tortelli o le lasagne e questo occupa una parte importante del loro cappuccio. Ridono e sorridono. Entrano giovani, operai e le signorine del bar ridono e sorridono. Non nascondono i problemi figurati, ma vivono. La ragazza che chiamo signora e che vedo per la prima volta mi minaccia e mi dice: senta con quello che spendo di creme e cremine per tirarmi su se mi chiama signora penso di avere buttato via i soldi.

(avete in mente certi nostri luoghi pubblici e il senso dell'accoglienza).

Si va al vero aperitivo e: culatello, parmigiano, gnocco fritto, tigelle, aceto balsamico, patatine, olive, pizza, focaccia. E tutto solo perché prendiamo del vino. Avete in mente le nostre mesti arachidi che a volte dobbiamo chiedere genuflettendoci ?

Giro solitario alla Galleria Ferrari e poi pranzo con persone della Ferrari in pensione e non sempre con il mitico cugino e il buon amico Claudio. Il pranzo è il trionfo della passione vestita del Cavallino: tecnica, storia, Montezemolo, Todt, Schuamcher, ce n'è per tutti e i presenti hanno di che dire. Tutti ridono e scopro sia un'abitudine di ogni sabato, un modo per tenere viva una passione. Al tavolo siedono insieme persone di 30 anni e l'ex tuttofare di Todt in pensione che avevo visto sui circuiti tempo addietro. Dirigenti e operai, laureati e terze elementare, non importa. Ma soprattutto si ride. Stare insieme fa bene, scaccia le paure e le ansie sono meno forti perché si condividono.

Tutto va avanti così sino questa mattina, domenica, non dico della serata heavy-metal. Alle 7,00 devo partire per Milano per lavoro, sto fermo e guardo il laghetto della Opera 02, vicino ho 4 oche che mi guardano, vedo un cerbiatto che scappa inseguito da due cani. C'è il sole, dentro di me e in cielo.

In realtà questa narrazione e riflessione aleggia in me da ore e volevo condividerla con i miei lettori. Il potere di prendere la vita, di aiutarsi l'un l'altro, il mio amico Claudio che mi dice "scusa sono in ritardo sabato ma ho messo via il vino con la mia mamma", la lotta sul culatello e la torta fritta, perché ok la crisi durissima, ma la vita è una sola. La famiglia è la famiglia, si sta insieme, ci si aiuta, ci si sostiene, ci si fa coraggio.

Grazie a questi amici, grazie per il dono più grande di una grande grandissima lezione di vita e di emozioni, e poi basta prendersi sul serio. E che diamine ! Mi taglio un po' di culatello.