Pensieri

Forse la parte più intima del mio sito, mi permetterò qui di scrivere pensieri intimi, divertiti o malinconici, di colore o acidi, a seconda dell'umore del giorno e dell'attimo. Non esattamente un diario, forse meglio dire un luogo ove appoggiare alcuni post-it di me.


Pensieri

A proposito di balene e grilli parlanti

Ho sempre amato le balene, dal tempo in cui il mio papà mi regalò il tomo Moby Dick in una edizione di Mursia editore. Mi hanno affascinato, il loro essere così potenti eppure eleganti, la protezione per i cuccioli, il loro muoversi soave nel mare, i salti e gli spruzzi. Le balene sono forti, grandi, immense, misteriose. Eppure poi a volte si spiaggiano, si arenano per motivi che ancora oggi sono oggetto di studi ad ogni livello, improvvisamente la loro possenza diviene trappola e immobilità, incapaci di darsi un futuro, una speranza, una vita. Le amo per tutto questo, le ho inseguite da sempre.

Poi ci sono i grilli parlanti, non quelli noiosi, ma quelli che io balena non imparo mai ad ascoltare cose forse sarebbe opportuno, saggio e utile, a me, a loro. La balena che legge e codifica anche i segnali sonar per motivi che sè stessa non sa spiegare si smarrisce molto fino a perdersi completamente, in un specie di non colto nei confronti dei grilli importanti e visionari.

Quando si usa la parola o meglio la metafora di Grillo Parlante sembra subito abbia una connotazione negativa: lo è per gli sciocchi professorini da cattedra, ma quando qualcuno che vuole bene davvero non si stanca di essere grillo, la balena davvero regala la sensazione di essere sorda e inebetita.

Mi sento molto balena dentro me, se la guardate nel mare è agile davvero, sulla spiaggia è solo arenata.

Il grillo non smette di parlare, diventa suono ripetuto, inutile, diffusivo e il fatto che avesse ragione poco utile a tornare dalla sabbia verso al mare.

Il vero mistero è se la balena poi alla fine sappia farlo o non voglia ritornare nel suo elemento.

Amo le balene, da sempre.