Pensieri

Forse la parte più intima del mio sito, mi permetterò qui di scrivere pensieri intimi, divertiti o malinconici, di colore o acidi, a seconda dell'umore del giorno e dell'attimo. Non esattamente un diario, forse meglio dire un luogo ove appoggiare alcuni post-it di me.


Pensieri

La miopia dei Radar auto

Il radar che multa gli automobilastri è una delle fotografie del mondo odierno, davvero in ogni senso.

Tengo a precisare che lo ritenga molto utile per certi tipi di guidatori che vanno a velocità fuori controllo e oltre i limiti, specie in zone abitate e sensibili. Ho per ora avuto anche la fortuna di prenderne sempre di relativamente piccoli, di cui ho compreso l'esistenza non per ragioni di sicurezza, ma di pura cassa. Provate a pensare in Svizzera quante contravvenzioni da Radar da 40 o 80 franchi vengono comminate e che nulla hanno a che fare con la vera incolumità delle persone, sono appunto Cash Cows per i cantoni e la Confederazione. Di insegnamento non contengono nulla. Ne presi uno da 20 franchi nel Seelisberg, macchinette per soldi diseducative appunto.

Vi racconto la mia esperienza di Bever questo sabato, che secondo me è una Polaroid del nostro vivere futuro. Sto viaggiando dalla Flüela verso Pontresina, sempre nei limiti, con il lettore automatico dei segnali stradali ad aiutarmi nella guida. Da alcuni chilometri ho di fronte a me una Dacia che fuma copiosamente avendo problemi all'unità motrice diesel. All'altezza circa di Bever me ne libero e - sfortuna - becco un radar mobile, di quelli con l'agente gaudente che ti guarda.

La multa non sarà alta, ma ovvio che per sorpassare quel momento abbia dovuto superare gli 80 chilometri orari e che il poliziotto ben si sia guardato dall'annotare l'automobilista inquinatore, ma solo il flash. Se parlaste a quel poliziotto vi risponderà certamente - ed è vero - non sia suo compito segnalare veicoli inquinanti, lui è lì per il radar. Quindi io pagherò per il mio attimo, Mr. Dacia girerà incolume.

Stiamo uccidendo la capacità di lettura del singolo, dell'analisi del quotidiano, di quella tutta umana intensità di leggere la realtà, avendo anche la furbizia di chiudersi nella frase "la legge è legge". E stiamo rendendo la polizia solamente uno strumento repressivo sul piano automatizzato delle infrazioni, della chiusura di uffici, dell'inaridimento della professione, portando le persone a non amarla e non capirla. Perchè vero che sono poi magari 40 o 80 franchi, ma si sentono rubati di tasca e non dovuti.

Brutto, un vero radar del nostro tempo.